BRAFA 2020 - All'interno della Fiera

BRAFA 2020 - All'interno della Fiera

Introduzione

Creata nel 1956, la Brafa è una delle fiere d'arte più antiche e prestigiose d'Europa. Famosa per l'alta qualità e la diversità dell'arte esposta, la fiera sembra essere recentemente diventata sempre più importante all'estero. Dei 133 espositori, 50 provenivano dal Belgio, mentre i restanti 83 provenivano principalmente da Francia e Gran Bretagna, ma anche da Stati Uniti, Germania e Italia. La fiera ha inoltre attirato un numero crescente di visitatori internazionali, chiudendo i battenti il 6 febbraio 2020 con un record di 68.000 - 2.000 visitatori in più rispetto all'edizione del 2019. Convelio era presente alla 65° edizione di Brafa, qui di seguito troverete le nostre impressioni e i risultati principali.

BRAFA 2020 - General view

Un mix eclettico

È impressionante il fatto che molti espositori stiano mescolando stili, mezzi ed epoche nei loro stand. Quest'anno il commerciante-decoratore belga Axel Vervoordt, che ha introdotto questa pratica di esporre una collezione diversificata di oggetti, ha presentato pezzi archeologici, mobili del XVIII secolo, design del XX secolo, arte ZERO e Gutai. Anche Grusenmeyer-Woliner si è distinto rivelando un'ampia gamma tra sculture, archeologia, gioielli e arti decorative del Sud-Est asiatico, della Cina e dell'India. Molti commercianti si sono spinti oltre, presentando il loro "cabinet de curiosité" (cioè gli oggetti della Kunstkammer), ad esempio Porfirius Kunstkammer (Neerijse) ha trasformato il suo stand in un museo del XVI - XVII secolo, esponendo preziosi oggetti creati dall'uomo, strumenti scientifici e oggetti provenienti dalla natura e da luoghi esotici.

Seguendo lo stesso principio, Finch & Co (Londra) e Theatrum Mundi (Arezzo) hanno presentato una versione contemporanea della "Wunderkammer", mescolando oggetti curiosi, divertenti e provocatori. Artisti surrealisti e simbolisti esposti in molti stand hanno portato un'altra sfaccettatura nell'ambiente sincretico del Brafa. La galleria Francis Maere (Gand), ad esempio, ha presentato due notevoli malinconici dipinti di Léon Spilliaert. In un altro stand, Samuel Vanhoegaerden ha selezionato un insieme eccezionale di dipinti di James Ensor. Abbiamo anche apprezzato molto l'arte “accidentale” che abbiamo potuto ammirare negli stand della galleria Vrouyr e Artancient; come un tappeto nero afgano ravvivato da spruzzi casuali di rosso, oppure un tavolo in marmo romano-cipriota, danneggiato, reso speciale da una allacciatura di crepe e piccoli danni.

Robbig Muchen booth

I risultati

Dal punto di vista degli espositori, molti sono sembrati soddisfatti dalle vendite concluse, maggiori rispetto alle precedenti edizioni. I commenti di gran parte di loro sono stati brillanti riguardo l’evoluzione della fiera e sulla qualità dei visitatori, sempre più internazionali. Per molti, il potenziale della fiera più importante del Belgio rimane enorme e promettente. Tutti i settori hanno registrato livelli di vendita notevoli, come dimostrato dalla seguente selezione: • Samuel Vanhoegaerden (Knokke) si è distinto con la vendita del suo formidabile set dedicato a James Ensor, a prezzi annunciati tra i 50.000 e i 700.000 €. • Degno di nota é anche Guy Pieters (Knokke) i cui numerosi disegni di grande formato dell’artista Christo, in preparazione al “packaging” dell'Arco di Trionfo previsto per il prossimo settembre, hanno trovato acquirenti tra i 600.000 e i 1,2 milioni di euro. • Grande successo anche per Alexis Pentcheff (Marsiglia), che ha presentato in particolare un'ottima selezione di dipinti post-impressionisti e una rara serie di opere Nabis (a prezzi che a volte raggiungono anche diverse centinaia di migliaia di euro). Una menzione speciale va dedicata ad un raro olio su cartone del 1894 di Pierre Bonnard ("Giovane donna addormentata"), acquistato il primo giorno. • La Galleria Vrouyr (Anversa) ha dato via un tappeto art déco di Albert Van Nuffel e un kilim Bakhtar Shustar dall'Iran (1900 circa); Alexis Lartigue (Parigi), della Galerie de la Béraudière (Bruxelles), ha venduto un bronzo di Joan Miro ("Donna e uccello", 1968), e un fiammeggiante "Cerchio rosso" (2010) di Bosco Sodi. De Wit Fine Tapestries (Mechelen) ha venduto 6 arazzi, mentre Charly Bailli ha venduto i due pezzi più importanti del suo stand per circa 500.000 euro ciascuno.

Gladstone gallery

65° Ospite d'onore di Brafa

Quest'anno, invece di invitare un artista o un'istituzione come ospite d'onore, gli organizzatori hanno istituito un'asta di beneficenza in cui sono stati venduti cinque pannelli del Muro di Berlino. I fondi raccolti sono stati destinati ad organizzazioni attive nel campo della ricerca sul cancro, dell'integrazione dei disabili e del patrimonio culturale. Con i 326.000 euro raccolti, gli organizzatori hanno superato le loro aspettative: "Speravamo di raggiungere i 25.000 € per ciascuno dei segmenti e siamo andati ben oltre per ciascuno di essi. Le aste sono state incalzanti fino alla loro conclusione finale. Abbiamo ricevuto offerte non solo da offerenti belgi, ma anche da alcuni dalla Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi e persino da un'università negli Stati Uniti" ha dichiarato Harold t'Kint de Roodenbeke, presidente dell'evento. Non vediamo l'ora che arrivi l'edizione del prossimo anno, che sicuramente avrà ancora più successo, entusiasmante e internazionale!

February 18, 2020