Guida al trasporto di opere d'arte: Esportazione dei beni culturali dall’Italia (Parte I)

Guida al trasporto di opere d'arte: Esportazione dei beni culturali dall’Italia (Parte I)

Il commercio d’opere d’arte è una pratica che esiste sin dal 1600 e ancora oggi centinaia di beni culturali circolano dentro e fuori dai confini dei vari Paesi. L’Italia, che accoglie il maggior numero di siti Unesco patrimonio dell’umanità, possiede anche un enorme ammontare di antichità tra sculture, dipinti, oggetti d’arte e di design che si sono conservati dalle epoche passate. Ma i venditori, per poter esportare i beni culturali dal territorio italiano, devono seguire alcune procedure per far si che essi lascino il Paese nel rispetto della legge. Vediamo insieme quale è la regolamentazione in vigore.

La Riforma del 2018

Da un certo punto di vista l’arte può essere paragonata alle altre merci: viene commercializzata, scambiata e spedita. C’è però una caratteristica in più che la contraddistingue: il suo valore culturale. Questo aspetto è molto importante per lo Stato italiano che si impegna a tener traccia e a valutare tutti i movimenti di entrata ed uscita delle opere d’arte per evitare che vengano esportati quei pezzi di interesse eccezionale per la completezza del patrimonio culturale. Negli ultimi anni il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo sta cercando di favorire la circolazione internazionale dei beni culturali per rilanciare il mercato dell’arte in Italia e ha deciso di approvare un nuovo regime (D.M. 17 maggio 2018, n. 246). Prendiamo in considerazione alcuni punti fondamentali introdotti dalla riforma riguardo un’esportazione definitiva di un’opera che si trova in Italia, ecco tutte le novità: Innalzamento (da 50) a 70 anni della «soglia temporale» oltre la quale è necessaria l’autorizzazione all’esportazione del bene (il cosiddetto attestato di libera circolazione). In altre parole, se l’opera, di proprietà privata di un autore non più vivente, ha meno di 70 anni non potrà essere oggetto di blocco per l’esportazione. Introduzione della «soglia minima di valore» di 13 500 euro al di sotto della quale il bene culturale può uscire liberamente dall'Italia e il proprietario non è tenuto a richiedere l’autorizzazione.

L’Autocertificazione di arte contemporanea

Un altro punto della nuova disciplina riguarda la procedura per l’esportazione di opere d’arte (di un artista non vivente) che hanno più di 70 anni il cui valore è inferiore a 13.500 euro. In questo caso specifico basterà presentare all’Ufficio Esportazione l’”Autocertificazione di arte contemporanea”. In primo luogo, bisogna iscriversi al SUE ossia il Sistema Informatizzato degli Uffici Esportazione e, accedendo a questo portale, dove si deve completare la registrazione inserendo tutte le informazioni richieste. Una volta che si ha accesso al sistema si potrà effettuare l’operazione desiderata cioè, in questo caso, la dichiarazione sostitutiva per opere d’arte contemporanea. Si compila anche una scheda identificativa delle opere d’arte con informazioni e foto, poi si stampa il tutto e lo si presenta a mano all’ufficio esportazione, che dovrà convalidarlo. Ogni autocertificazione deve descrivere i beni inviati in una singola spedizione. In breve, da un lato si avrà la dichiarazione vera e propria e dall’altro dalle schede dei beni che verranno spediti, con fotografie e con i dati descrittivi delle opere. A questo punto, come dimostrare o stabilire che il valore dell’opera sia inferiore alla soglia di 13500 euro? Si possono presentare varie situazioni, ad esempio: Nel caso in cui non ci sia stata una vendita che ne documenti il valore si può portare l’oggetto (presentandolo fisicamente) all’Ufficio esportazione per farlo valutare oppure si può allegare la stima di un perito iscritto all’albo dei consulenti tecnici di un Tribunale; Nel caso di cessione fra privati avvenuta negli ultimi tre anni, si dovrà allegare la copia del contratto firmato dalle parti o una dichiarazione congiunta dinanzi ad un pubblico Ufficiale abilitato a riceverla, con la quale si dichiari il prezzo al quale il bene è stato ceduto; Nel caso di bene acquistato all’asta o da un mercante d’arte negli ultimi tre anni, sarà sufficiente la fattura (o il fissato di aggiudicazione in asta) da cui risulti che il prezzo di vendita del bene, al netto delle commissioni (di vendita e di acquisto) e degli oneri (quali, ad esempio, i costi dell’assicurazione), sia non superiore ai 13 500 euro. Se l’opera deve essere esportata per partecipare ad una vendita all’asta all’estero, sarà sufficiente produrre la prova (la pagina del catalogo d’asta o il mandato a vendere o la valutazione della casa d’aste), da cui sia evidente che la stima massima del bene non sia superiore ai 13 500 euro. Va detto che l’Ufficio esportazioni entro dieci giorni dalla presentazione dell’autocertificazione può procedere alla ‘notifica’ di quei beni che hanno un valore minore della soglia (< 13 500 euro) ma che possiedono “un interesse artistico, storico, archeologico, o etnoantropologico eccezionale per l’integrità e la completezza del patrimonio culturale della Nazione”. Potrebbe dunque avviare un procedimento di notifica chiedendo anche la presentazione fisica del bene all’ufficio esportazione. Allo stesso modo, la disciplina stabilisce che anche tutte le opere sotto i 70 anni ma sopra i 50 possono comunque essere oggetto di tutela e quindi se presentano un interesse eccezionale per la completezza del patrimonio, si potrà avviare il procedimento di notifica.Invece, se il valore del bene è superiore ai 13 500 euro allora è necessario presentare alla Soprintendenza preposta una richiesta di uscita definitiva (certificato di libera circolazione) o temporanea.La riforma ha di certo favorito anche la circolazione di opere di Autori illustri. Considerando nello specifico la categoria dei disegni, tendenzialmente essi registrano quotazioni inferiori a quelle dei dipinti e accade a volte che il prezzo rimanga sotto la soglia. Nelle sale di Sotheby’s nel 2014 l’opera “Testa di san Silvestro” di Giambattista Tiepolo ha registrato un prezzo di aggiudicazione di 10 000 dollari e uno dei disegni del figlio, Giovanni Domenico Tiepolo, intitolato “Blindfolded Cupid, armed, with winged putti and doves” è stato venduto per 12 500 dollari all'asta del gennaio 2020 di Christie’s. Ora queste due opere potrebbero uscire dall’Italia presentando l’autocertificazione.

Conclusione

L’introduzione delle nuove regole italiane ha favorito una più facile e veloce esportazione di opere d’arte rispetto al passato. Convelio organizza molte spedizioni di oggetti che lasciano il territorio italiano ed è fondamentale per il nostro team restare sempre aggiornati per coordinarci al meglio con i venditori e tutti coloro che devono richiedere e gestire queste procedure.

April 6, 2020